Venerdì 23 febbraio scenderanno nuovamente in piazza i docenti. A guidare la manifestazione, i sindacati di base,Cobas, Usb, Cub e Unicobas, ma allo sciopero parteciperanno anche gruppi di docenti comeProfessione Insegnante.
Lo sciopero continua inoltre a raccogliere adesioni tra le forze politiche; a fare una panoramica delle ultime il sito "Tecnica della Scuola".
L'adesione di Potere al Popolo - Nelle ultime ore è arrivata l'adesione ufficiale di Potere al popolo: “Da troppi anni – dichiara Viola Carofalo, capo politico della nuova formazione che si presenta alle prossime elezioni – i docenti e il personale ATA sono mortificati dal blocco dei salari e da condizioni di lavoro sempre peggiori, e il contratto recentemente firmato da CGIL, CISL e UIL li offende con un’elemosina, lasciando invariato l’impianto della legge 107 e aprendo la strada a peggioramenti sul piano disciplinare”.
“La scuola – aggiunge Carofalo – costituisce ormai una vera e propria emergenza nazionale e per questo motivo l’abbiamo messa al centro del nostro programma elettorale e sempre per questo motivo saremo in piazza venerdì ed invitiamo tutte e tutti a prescindere dalle appartenenze sindacali, a partecipare”.
Le adesioni di diversi movimenti - Ma ci sono anche numerosi movimenti che hanno deciso di aderire ufficialmente, come ad esempio i Nastrini Liberi Uniti, il Comitato Non si Svuota il Sud, il Coordinamento docenti fase C, il Comitato 8000 esiliati fase B e l’Osservatorio Diritti Scuola che protestano in particolare contro la firma del contratto: "Gli aumenti salariali – dichiarano in un comunicato unitario – restano inadeguati, il bonus di merito viene di fatto riconosciuto ed introdotto nella contrattazione insieme ad un peggioramento delle condizioni dei docenti che ottengono mobilità su scuola i quali verranno bloccati per tre anni prima di poter inoltrare nuova domanda di mobilità”.
Senza trascurare i problemi ancora irrisolti in materia di mobilità:
“Ricordiamo che ad oggi, per chi decide di spostarsi, l’unica possibilità di ottenere una titolarità su scuola è legata all’ottenimento del trasferimento su una delle cinque scuole che al massimo è possibile inserire tra le 15 preferenze esprimibili nella domanda di mobilità. Più volte abbiamo denunciato come, dalla L.107 in poi, esistano docenti che possono conservare la titolarità su scuola ed altri che hanno invece una titolarità su ambito provinciale, creando di fatto due regimi giuridici differenti all’interno di uno stesso settore”.
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