A poche settimane dalle elezioni arriva la firma del primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e Ricerca.
Ad essere coinvolti sono un milione e duecentomila tra docenti, personale Ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi.
Un tentativo di accontentare i lavoratori di un settore che di certo non hanno visto di buon occhio le politiche portate avanti da Renzi & co., come ad esempio quella della Buona Scuola rivelatasi un vero e proprio boomerang per il centrosinistra.
Dopo quasi dieci anni di blocco, la trattativa per il rinnovo del contratto scuola si è conclusa nella prima mattina del 10 febbraio nella sede dell’ ran dopo una lunga negoziazione tra le parti andata avanti dal pomeriggio del giorno prima e tutta l’altra notte.
Hanno detto sì Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, mentre hanno rifiutato Gilda degli insegnanti e Snals.
Ecco le principali novità che riguarderanno il mondo della scuola.
Aumenti economici – Dal 1 marzo 2018 oltre 80 euro di aumento per tutti, con circa 450 euro medi di arretrati.
Restano fermi gli 80 euro del bonus fiscale.
Risorse e bonus – Il “bonus” docenti della legge 107/15 confluisce in parte nel salario e in parte nelle risorse del Fondo da contrattare. Una metà del “bonus” incrementerà la RPD a beneficio anche dei supplenti annuali e fino al 30 giugno. L'altra metà incrementa il nuovo fondo unico con tutte le risorse del MOF e quelle per la valorizzazione (finanziaria 2018).
Relazioni sindacali – Ridefinite e incrementate le materie oggetto di relazioni sindacali.
Molte le materie da contrattare a scuola: utilizzo di tutte le risorse destinate a compensi accessori; la flessibilità oraria ATA; l'intensificazione della prestazione; le ricadute sul lavoro derivanti dall'uso delle nuove tecnologie; il diritto alla disconnessione; i compensi accessori; la ripartizione delle risorse della formazione e dell'Alternanza Scuola-Lavoro.
Docenti – Confermato l'orario di servizio sia d'insegnamento che funzionale (40+40), comprese le attività riguardanti il potenziamento. Tutti gli impegni aggiuntivi vanno retribuiti.
Sanzioni disciplinari ai docenti – Tutta la materia è stata rinviata a successiva sequenza contrattuale. Obbligo a prevedere una tutela per la libertà di insegnamento.
Personale Ata – Diventa parte integrante della “Comunità educante” partecipando alle commissioni istituite nelle scuole. Migliorata la normativa sui permessi. Escluso dalla valutazione della legge “Brunetta”.
Mobilità – Scardinata la legge 107/15. Superato l'obbligo alla mobilità solo su ambito. La chiamata diretta sarà contrattata a livello nazionale e sottratta alla discrezionalità dei dirigenti.