Via libera alla Camera ad un nuovo pacchetto di emendamenti per la Scuola, l’Università, la Ricerca e l’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM).
Fra le novità inserite mercoledì scorso 20 dicembre durante il lavoro a Montecitorio, ci sono le norme che consentono di contrastare il precariato nell’AFAM, di valorizzare, con apposite risorse, le insegnanti e gli insegnanti delle nostre scuole e di incrementare l’organico di diritto della scuola, quello stabile.
Ok anche ai fondi destinati ai docenti universitari per la parziale compensazione del blocco degli scatti nel periodo 2011-2015 e alle novità per tutelare la maternità delle ricercatrici.
“L’investimento che stiamo facendo riguarda il futuro delle nuove generazioni e anche del sistema Paese. Si tratta di un investimento strategico per costruire una società ed una economia della conoscenza”. Così commenta la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, che aggiunge: “Dopo le modifiche inserite al Senato, che consentiranno di avviare il processo di assunzione delle ricercatrici e dei ricercatori precari e il percorso di statizzazione delle istituzioni AFAM, prosegue il nostro impegno per dare risposte concrete ai mondi della conoscenza”.
Per le assunzioni AFAM, ci saranno 1 milione di euro per l’anno 2018, 6,6 milioni di euro per l’anno 2019, 11,6 milioni di euro per l’anno 2020, 15,9 milioni di euro per l’anno 2021, 17 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026, 18,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027.
Sbloccato il turnover: dall’anno accademico 2018/2019 i risparmi conseguiti grazie ai pensionamenti potranno essere tutti reinvestiti in assunzioni. Si prevede la trasformazione della graduatoria della legge 128 del 2013, utilizzabile sino ad ora solo per contratti a tempo determinato, in graduatoria nazionale ad esaurimento utile anche per il reclutamento a tempo indeterminato. In coerenza con quanto previsto dell’articolo 20 del decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75 (decreto Madia), sarà possibile stabilizzare il personale docente con tre anni di servizio, negli ultimi otto anni accademici.
Per quanto riguarda l’Istruzione, gli emendamenti approvati prevedono anche la creazione di un’apposita sezione nel fondo da ripartire per l’attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali (10 milioni nel 2018, 20 milioni nel 2019 e 30 milioni a decorrere dal 2020) per valorizzare, attraverso la contrattazione collettiva nazionale, le docenti e i docenti che si impegneranno particolarmente nella formazione, nella ricerca, nella sperimentazione didattica o che raggiungeranno particolari risultati nella diffusione nelle scuole di modelli di didattica per lo sviluppo delle competenze.
Via libera anche agli stanziamenti (+ 50 milioni nel 2018 e + 150 milioni a decorrere dal 2019) per continuare ad incrementare l’organico di diritto della scuola, quello stabile, riducendo l’organico di fatto, quello in deroga.
Per supportare le scuole nell’attività amministrativa è prevista la stabilizzazione dei lavoratori co.co.co. che svolgono funzioni ausiliare e tecnico-amministrative.