Oltre settantamila studenti sono scesi in piazza oggi contro i Ministri Di Maio e Salvini, per protestare contro le poche risorse destinate alla scuola.
A scendere in campo principalmente le reti di studenti Link, Rete conoscenza e Uds.
Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha commentato così la mobilitazione nazionale: "Ci sono ragazzi che stanno manifestando, per prima cosa vediamoci, le porte del ministero sono aperte. Le manifestazioni si devono fare, andate avanti - ha aggiunto - ho fatto il rappresentante degli studenti, so bene quale è il valore di una pressione sociale pacifica. Ma non è vero che tagliamo a scuole e università. Vediamoci per un confronto".
A Torino la protesta è stata particolarmente accesa, con gli studenti che sono scesi in piazza dando fuoco a manichini che raffiguravano i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Sono stati attaccati, sui lampioni di piazza Castello, le foto di alcuni politici grillini e leghisti sporchi di vernice rossa.
Il segretario leghista non ha gradito molto il gesto, e ha sottolineato la necessità di più ore di educazione fisica per questi studenti.
A Roma invece la manifestazione è iniziata a piazzale Ostiense e si è conclusa davanti alla sede del Ministero dell'Istruzione.
Circa cinquemila partecipanti, secondo gli organizzatori, alcuni dei quali hanno costruito un muro con delle scatole di cartone con le foto dei ministri e abbattuto dagli studenti in marcia.
A fine manifestazione una delegazione voleva incontrare il Ministro dell'Istruzione Bussetti per un confronto, ma il Ministro ha rifiutato.
A Napoli il corteo è partito da piazza Garibaldi, dove studenti e migranti hanno sfilato insieme, al grido di slogan “Napoli non si Lega” e manifestando solidarietà al sindaco di Riace Mimmo Lucano.
Altre manifestazioni sono avvenute a Bari, Catanzaro, Palermo e in altre piazze italiane, ed hanno visto la partecipazione di migliaia di studenti.
Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, ha commentato: "Sull'Università non c'è alcuna proposta reale per incrementare il finanziamento del sistema o per superare il numero chiuso, ma solamente annunci e slogan che dimostrano una mancanza di visione. Questo Governo trascura l'istruzione ma non dimentica mai di demonizzare gli ultimi e di calpestare diritti acquisiti in anni di lotte. Il 16 e il 17 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello Studente, torneremo a mobilitarci".